Due tra le tante notizie di cronaca ci riportano al dramma costituito dai debiti e alle procedure previste dalla legge per uscirne: la prima riguarda la showgirl Cristina Chiabotto, l’ex Miss Italia indebitata col Fisco di circa 2,5 milioni di euro.
Miss Italia indebitata col Fisco
A seguito di indagini condotte nel 2014, la Guardia di Finanza di Torino ha «accertato un comportamento elusivo (non fraudolento)» a carico dell’ex miss Italia. La quale ha dichiarato di aver agito in base a consigli evidentemente non fidati e di voler estinguere il debito. Si è avvalsa quindi delle procedure poste in essere dalla Legge 3/2012, la cosiddetta “salva suicidi”.
Prevedendo un piano di esdebitazione, la norma permette di concordare un piano per risanare i debiti contratti da imprenditori e privati. Il piano tiene conto delle necessità del debitore (e della sua famiglia: per esempio le spese dei creditori) ed è approvato dal 60% dei creditori. La valutazione spetta a organismi indipendenti registrati presso il Ministero della Giustizia. Infine si deposita quanto concordato presso il tribunale, insieme all’elenco dei creditori e all’elenco di quanto necessario alla sussistenza del debitore e dei familiari.Il cambio di paradigma impresso da questa legge è ravvisabile, oltre che nelle procedure specifiche, anche in due aspetti. In primo luogo l’incentivo all’esdebitazione per il debitore stesso, non soggetto ad accuse ma facilitato nell’estinzione dei debiti. In secondo luogo anche l’interesse della sua famiglia, che naturalmente risente della situazione.
Nel caso specifico la Chiabotto provvederà alla vendita di quanto dispone, inclusi alcuni negozi, per recuperare i fondi da versare annualmente allo Stato. In tal modo potrà estinguere gradualmente i debiti nei confronti del Fisco.
Una tragedia evitata
L’importanza delle procedure a tutela del debitore emerge da un’altra vicenda recentissima che avrebbe rischiato di finire in tragedia.
Impossibilitato a pagare i creditori, un professionista quarantenne agrigentino ha tentato un gesto estremo. Sfinito dai debiti nei confronti dei clienti, ha chiamato il numero unico di emergenza dichiarando di volersi togliere la vita.
L’operatore che ha risposto alla drammatica telefonata è riuscito a farsi indicare il luogo, dove i carabinieri hanno trovato l’uomo appena in tempo. Era già chiuso nella sua automobile col tubo di scarico collegato all’interno.
Solo il pronto intervento delle forze dell’ordine ha impedito il fatale soffocamento. Adesso l’uomo è fuori pericolo di vita, ma la vicenda spinge a riflettere. La legge mira ad agevolare il debitore nella procedura di esdebitazione.
Anche nei casi più difficili, il sovraindebitamento (LINK) è un problema difficile ma non insormontabile. Valutando specificamente le necessità del debitore e gli interessi dei creditori è possibile trovare un piano per risollevare entrambe le parti, per il bene di ciascuno.