I debiti di finanziamento sono una delle passività più comuni per tutti i debitori. Con questo nome ci riferiamo infatti a tutti gli apporti di finanziamento che arrivano direttamente da istituti di credito o da altri creditori. Si pensi ai prestiti, ai mutui o ad altre linee di finanziamento che permettono al debitore di poter soddisfare le proprie esigenze personali, familiari o professionali.
Fin qui – si dirà – niente di male. I debiti di finanziamento sono infatti una componente fondamentale della nostra economia. E, ogni giorno, migliaia di debiti sono erogati, e migliaia di debito sono rimborsati regolarmente.
Il problema sorge, semmai, quando la mole delle rate generate dai debiti di finanziamento contratti, diventa talmente elevata da non poter più essere fronteggiata con le sole disponibilità economico – finanziarie dei debitori.
Troppi debiti di finanziamento?
Nel momento in cui un cliente di una banca domanda all’istituto di credito l’accesso a un finanziamento, la banca si accerterà che le entrate del proprio cliente siano compatibili con i debiti presenti e con quelli futuri.È per questo motivo che in sede di istruttoria della domanda di finanziamento, la banca si preoccuperà che le rate dei debiti di finanziamento non superino il 30-40% dei redditi netti del proprio cliente, rifiutando la richiesta se si supera tale soglia, o chiedendo garanzie aggiuntive.
Può tuttavia accadere che, nel corso della restituzione dei debiti di finanziamento, accadano degli imprevisti che siano in grado di complicare la vita del debitore. Si pensi a un licenziamento, a spese improvvise, a un infortunio, e tanto altro.
In queste situazioni, il destino delle rate può essere quello di rimanere impagate, accumulandosi gradualmente fino a diventare insostenibili. Che fare?
La legge sul sovraindebitamento
Non tutti i debitori sono a conoscenza del fatto che da qualche tempo il legislatore ha introdotto nel nostro ordinamento la legge n. 3/2012, ribattezzata più volte come legge sul sovraindebitamento o legge salva-suicidi.
L’iniziativa di legge ha avuto il merito di apportare alcuni consistenti cambiamenti in favore dei debitori. Riconoscendo, per esempio, la possibilità di accedere a diverse procedure di particolare vantaggio, come il piano del consumatore, l’accordo con i creditori, la liquidazione del patrimonio.
Per il debitore c’è dunque la concreta possibilità di uscire dalla propria crisi da sovraindebitamento in modo semplice e rapido, rispettoso delle proprie effettive disponibilità. E, al fine del programma concordato, ottenere anche l’esdebitazione sulle passività che non si è riusciti a rimborsare.
Una cancellazione dei debiti che permetterà al debitore di poter ottenere un nuovo equilibrio economico – finanziario, e poter riprendere in mano il proprio destino finanziario.
Considerata la complessità di tali procedure, consigliamo tutti gli interessati di parlare apertamente di ciò con un professionista nella gestione della crisi del debito. Un esperto che potrà permettere al debitore di comprendere come poter risolvere le proprie criticità… e scoprire quanto sia semplice evitare di essere schiacciato dai debiti di troppo!