La legge sovraindebitamento, spesso ribattezzata anche con il nome di legge salvasuicidi o sovraindebitamento legge, è un provvedimento introdotto nel nostro ordinamento con la legge n. 3/2012, poi successivamente modificata e inglobata all’interno del nuovo codice della crisi di impresa.
Ma quali sono stati i passi in avanti riconducibili alla legge sul sovraindebitamento? Che cosa prevede questo provvedimento di legge?
Legge sovraindebitamento nel codice della crisi di impresa
Cominciamo… dalla fine. Con un intervento più recente, infatti, la vecchia legge n. 3/2012, che istitutiva e disciplinava la procedura di sovraindebitamento, è stata riformulata ed è stata trasfusa nel nuovo codice della crisi di impresa e dell’insolvenza, che a febbraio 2019 è stato ufficialmente varato.
Dunque, la legge sul sovraindebitamento non è più un provvedimento autonomo, ma è oggi parte integrante del codice della crisi, a contraddistinguere ulteriormente la propria valenza come tentativo di risoluzione delle condizioni di squilibrio del debitore. Ma che cosa cambia per la legge sovraindebitamento e per tutte quelle persone che desiderano ricorrere a questa procedura?
La cancellazione dei debiti
In realtà, con le ultime modifiche introdotte dal legislatore, la nuova legge sul sovraindebitamento diventa ancora più conveniente, potenzialmente, per il debitore.
Di fatti, sebbene sia rimasta sostanzialmente inalterata la struttura della procedura, così come le sue finalità, è bene rammentare come la nuova legge sul sovraindebitamento preveda ora un meccanismo di cancellazione dei debiti anche senza il pagamento del creditore.
Insomma, il debitore potrà in alcuni casi:
- ottenere un’esdebitazione (ovvero, la cancellazione dei debiti),
- anche senza favorire alcun versamento nei confronti dei creditori,
- se non ha nulla da offrire, o se non può far fronte ai pagamenti nemmeno in parte.
Evidentemente, quest’ultima non può che costituire un’ipotesi residuale, considerato che invece la maggior parte dei debitori non potrà che cercare un’intesa con i creditori, finalizzata a pagare almeno in parte le proprie posizioni passive.
Tuttavia, si tratta di una opportunità davvero molto interessante che, da qualche mese a questa parte, ha permesso di avvicinare alla procedura di sovraindebitamento anche quelle persone che non hanno redditi e non hanno beni intestati da vendere o da cedere ai creditori, e che erano scoraggiati dal poter avere accesso a una simile iniziativa di legge. Ebbene, oggi anche quelle persone possono finalmente vedersi cancellate le passività.
L’importanza di rivolgersi a un professionista del debito
Ad ogni modo, è bene che il debitore non coltivi delle aspettative esagerate rispetto alla propria effettiva possibilità di risolvere la crisi. E proprio per non percorrere inutilmente dei vicoli ciechi, riteniamo che sia fondamentale che, il prima possibile, il debitore (consumatore o meno) si rivolga a un professionista della gestione dei debiti. Un consulente che possa supportarlo nel tentativo di risolvere le proprie criticità, individuando insieme la migliore soluzione.
Attraverso un colloquio preliminare sarà pertanto possibile cercare di chiarire quali siano le alternative percorribili. E sarà altresì possibile godere della presenza di un partner qualificato al proprio fianco. Il quale, passo dopo passo, accompagnerà il debitore nella risoluzione delle proprie difficoltà finanziarie.