Finire nella lista cattivi pagatori significa infilarsi in un vicolo cieco dal quale non si potrà uscire con l’ottenimento di un nuovo prestito. Chi risulta essere iscritto in tale elenco viene infatti inquadrato come poco solvibile dalle banche e dalle finanziarie, con conseguente respinta delle proprie eventuali richieste di finanziamento.
Quando si è iscritti nella lista cattivi pagatori?
Da quanto sopra abbiamo appena introdotto, dovrebbe essere chiaro che il debitore dovrebbe fare di tutto per poter evitare di essere iscritto nella banca dati, considerato che tale iscrizione costituisce un elemento che rende molto più difficile ottenere un nuovo prestito.
Ma quando si è iscritti nella lista dei cattivi pagatori?In realtà, tutto dipende dal regolamento della banca dati che gestisce tale elenco di persone “poco affidabili”. In linea di massima, però, è previsto un periodo di tolleranza di pochi mesi (generalmente, due), superato il quale il debitore che non è in regola con le rate di un mutuo finirà con l’essere annotato in tale banca dati.
Quali conseguenze dell’iscrizione nella lista dei cattivi pagatori
Come abbiamo in parte già rammentato, la conseguenza più importante per coloro che sono iscritti nella lista cattivi pagatori è che difficilmente si riuscirà a ottenere un nuovo prestito. Le banche non hanno alcuna intenzione di concedere un finanziamento a persone che ritengono essere a “rischio”.
Come cancellarsi dall’elenco
Per fortuna, l’iscrizione alla lista dei cattivi pagatori non è a vita. Il regolamento della banca dati stabilisce infatti dei termini precisi dopo cui le informazioni sui ritardi o sulle morosità sono visibili agli intermediari finanziari.
In linea di massima – ma consigliamo i debitori interessati a consultare il regolamento della banca dati per poterne sapere di più – le informazioni nella lista vengono cancellate una volta regolarizzata la transazione, e trascorsi:
- 12 mesi nel caso in cui i ritardi siano relativi al pagamento di 1-2 rate;
- 24 mesi nel caso in cui i ritardi siano invece relativi al mancato pagamento di 3 o più rate;
- 36 mesi nel caso di prestiti non rimborsati o con morosità gravi.
Ma cosa significa tutto ciò?
È semplice. Non bisogna fidarsi di chi promette di far cancellare il proprio nominativo dalla lista dei cattivi pagatori, considerato che per far ciò bisogna necessariamente:
- regolarizzare la propria posizione con i creditori finanziari;
- attendere il decorso dei termini sopra riassunti.
Di contro, il debitore dovrebbe prendere contatti con un professionista nella gestione dei debiti, che possa accompagnarlo verso la risoluzione di qualsiasi problematica legata alla propria condizione di sovraindebitamento. Tale professionista si occuperà, tra le altre attività, di:
- individuare le migliori soluzioni per poter evitare l’iscrizione nella lista dei cattivi pagatori o,
- nel caso in cui il proprio nome sia già stato incluso in tale elenco, come poter comunque soddisfare le proprie necessità creditizie.