La procedura di esdebitazione è un processo che permette al debitore di poter veder cancellati i propri debiti. In realtà, però, piuttosto che parlare di singola procedura di esdebitazione, sarebbe più corretto parlare di tre distinte procedure:
- il Piano del consumatore, riservato – come intuibile – ai soli consumatori, quali persone fisiche che hanno contratto debiti per le proprie finalità personali, estranee a quelle professionali;
- il “concordato”, pur in chiave minore, che riguarda le piccole imprese e le aziende agricole, e che è assimilabile a un piccolo concordato preventivo;
- la liquidazione del patrimonio del debitore, generalmente riservata alle posizioni debitorie più complesse e maggiormente deteriorate.
Cosa prevede la procedura di esdebitazione
Chiarito quanto sopra, precisiamo come il piano del consumatore e la proposta di accordo prevedano sempre una proposta di pagamento dei debiti contratti nei confronti dei creditori, compatibile con le situazioni economico finanziarie del debitore stesso.
Pertanto, se il consumatore ha contratto debiti ma, per cause a lui non imputabili (come la perdita involontaria del proprio posto di lavoro), si trova ora in condizioni di difficoltà perché non riesce più a pagare tutte le rate, la proposta del piano del consumatore potrebbe prevedere una dilazione maggiore – con rata più bassa. Oppure, offrire ai creditori un pagamento parziale.
Come accedere alla procedura
Come è possibile comprendere, si tratta di una procedura che potrebbe generare degli effetti particolarmente benefici per il debitore. Una procedura che va a incidere sull’effettiva mole di debiti che costui deve rimborsare al creditore.
È per questo motivo che la legge prevede dei requisiti piuttosto stringenti, anche per evitare eccessivi pregiudizi ai creditori.
Nell’ipotesi del piano del consumatore, per esempio, per poter avere il privilegio dell’esdebitazione è necessario che si tratti di un consumatore in buona fede. Ovvero, che la situazione di sovraindebitamento non sia stata determinata da malafede o con colpa. In queste ipotesi la legge prevede infatti una particolare tutela per il soggetto consumatore, ed è il giudice che di conseguenza impone l’esdebitazione nei confronti di tutti i creditori, dopo aver verificato la sussistenza dei requisiti e della meritevolezza del debitore.
Nel caso della proposta di accordo di composizione della crisi, a cui possono accedere anche i piccoli imprenditori non fallibili, viene sottoposta un’intesa ai creditori, che dovranno a loro volta votarla. Nel caso in cui più del 50% dei creditori accetti la proposta, allora l’intesa sarà estesa anche agli altri. Anche in questa ipotesi è facile comprendere come i vantaggi siano davvero notevole. Di fatti, il debitore potrà sollevarsi almeno in parte dalle proprie difficoltà finanziarie. E potrà anche ottenere la piena esdebitazione nel caso in cui rispetti il piano omologato dal tribunale.
Proprio per la necessità di ponderare con attenzione ogni singolo passaggio della procedura di esdebitazione, il nostro suggerimento non può che essere quello di parlarle con un professionista della gestione dei debiti. Tale esperto potrà infatti aiutare il debitore a valutare con maggiore congruità il da farsi. E lo accompagnerà, passo dopo passo, verso la risoluzione delle proprie criticità!