La legge n. 3/2012, poi modificata dal d.l. n. 179/2012 convertita in l. 221/12, introduce nel nostro ordinamento la c.d. legge esdebitazione, o – meglio – una procedura di esdebitazione che si rivolge a tutti quei soggetti che sono sovraindebitati e che non possono accedere alle procedure concorsuali che sono previste dalla legge fallimentare, poiché non ne posseggono i requisiti.
A cosa serve la legge esdebitazione
Le previsioni contenute nella legge esdebitazione hanno come obiettivo quello di porre un rimedio nei confronti di tutte quelle situazioni di sovra indebitamento in cui un soggetto può incorrere per motivazioni che esulano dalla propria volontà. Si pensi, ad esempio, alla perdita del proprio posto di lavoro o a una malattia. O ancora a una crisi familiare e ad altri eventi che possono condizionare negativamente la propria vita, comportando un aumento insostenibile dei costi finanziari da pagare ai creditori.
Come accedere alla procedura della legge esdebitazione
Per poter avere accesso alla procedura introdotta dalla legge di esdebitazione occorre:
- essere un soggetto non fallibile, o un soggetto che non svolge attività imprenditoriali e professionali;
- trovarsi in una situazione di sovraindebitamento, avendo contratto debiti a cui non è più possibile far fronte con i propri mezzi.
I vantaggi del provvedimento
Ma per quale motivo la legge esdebitazione può essere ritenuta uno strumento molto vantaggioso per il debitore?
Uno dei principali benefici di questo strumento normativo è rappresentato dalla rapidità con cui è possibile condurre la procedura. Il ricorso viene infatti sottoposto a una verifica preliminare da parte del Tribunale in merito al fatto che il piano del consumatore o la proposta dell’accordo non violino alcuna norma. Successivamente, l’organismo di composizione della crisi e il Tribunale valutano la meritevolezza, la fattibilità e la convenienza della domanda. Se accolta, la procedura potrà finalmente condurre alla liberazione dal debito originario.
Dunque, agli occhi del debitore, strumenti come:
- l’accordo di composizione della crisi,
- il piano del consumatore
- o la liquidazione del patrimonio del debitore
possono ben costituire una utile strada verso l’ottenimento di un miglior equilibrio economico finanziario. Una vera e propria scorciatoia verso l’uscita da una condizione di pericoloso sovraindebitamento.
Naturalmente, al fine di poter ottenere tutti i migliori vantaggi derivanti da questa legge, e – nel contempo – allontanarsi da potenziali pericoli, riteniamo fondamentale che il debitore si faccia accompagnare in questa direzione da un professionista nella gestione del debito. Il quale, evidentemente, potrà supportarlo nella valutazione delle aspettative su ognuna procedura.
Si tenga ad esempio in considerazione che il debitore consumatore può accedere a tutte e tre le procedure di cui sopra. E che, dunque, solamente la consulenza attenta e professionale di un buon esperto in questo settore potrà suggerire il percorso più adatto per la risoluzione delle proprie criticità.
Una consulenza da richiedere tempestivamente. In queste situazioni, infatti, il giusto momento per poter ponderare le analisi coincide spesso nel “prima possibile”, valutato che il trascorrere dei mesi potrebbe restringere le varie alternative a disposizione.