Quando si parla di esdebitazione ci si riferisce alla liberazione dei debiti non onorati, al termine di una procedura fallimentare, in presenza di particolari requisiti oggettivi e soggettivi.
I presupposti dell’esdebitazione
Secondo quanto afferma l’art. 142 della legge fallimentare, il debitore che è meritevole dell’esdebitazione è colui che:
- è persona fisica (non società);
- ha collaborato con gli organi della procedura fornendo documenti e informazioni utili;
- nei 10 anni precedenti non ha beneficiato di altra esdebitazione;
- non ha depauperato l’attivo o esposto debiti in esistenti;
- non ha aggravato il dissesto rendendo difficoltosa la ricostruzione del proprio patrimonio.
Il debitore non deve inoltre essere stato condannato per bancarotta fraudolenta o delitti contro economia pubblica, commercio o industria.
Tra gli altri requisiti, ricordiamo anche che l’ammissione alla esdebitazione è:
- subordinata alla parziale soddisfazione dei crediti concorsuali;
- la presenza di una condizione di sovraindebitamento.
Gli effetti
Come già accennato, se sono presenti i requisiti di cui sopra, il tribunale dichiara d’ufficio come inesigibili i crediti concorsuali che non sono stati soddisfatti integralmente nei confronti del debitore.
Dunque, con l’esdebitazione tutti i debiti dell’ex fallito, che siano anteriori al fallimento, verranno “cancellati”.
Si tenga conto che l’esdebitazione non vale per tutti i debiti. Fanno infatti eccezione a quanto sopra gli obblighi che derivano da rapporti estranei all’impresa (si pensi ai debiti per mantenimenti e alimenti) e le responsabilità di tipo extra contrattuale oltre alle sanzioni pecuniarie penali e amministrative.
L’esdebitazione nella legge sul sovraindebitamento
L’esdebitazione fa la sua comparsa anche all’interno del quadro normativo di cui alla legge sul sovraindebitamento, la n. 3 del 2012. Si tratta di un intervento molto conosciuto e molto importante, per il debitore, con il quale il legislatore ha voluto risolvere le numerose situazioni di eccessivo squilibrio di coloro che si trovano a dover rimborsare un volume di debiti eccessivo rispetto alle proprie reali possibilità.
Ad ogni modo, piuttosto che parlare di singola procedura, è fondamentale ricordare che in realtà le strade di sostegno al debitore previste dalla legge sul sovraindebitamento sono tre:
- piano del consumatore, che non necessita nemmeno dell’approvazione da parte dei creditori;
- accordo con i creditori che rappresentano almeno il 60% dei debiti, poi omologato dal tribunale;
- liquidazione del patrimonio, da utilizzarsi per poter estinguere le proprie passività.
Ricordiamo altresì come le procedure previste dalla legge n. 3/2012 siano piuttosto snelle e semplificate, permettendo così al debitore di poter arrivare a una nuova situazione di equilibrio. Tuttavia, questo non significa che il debitore possa prender alla leggera questo processo. L’attenzione nel compimento di ogni singola fase dell’uscita dal sovraindebitamento deve infatti essere compiuta con grande cautela e consapevolezza, e proprio per questo motivo diviene fondamentale ricorrere alla consulenza specifica di un buon professionista, esperto nella gestione del debito e della crisi.
Ricordiamo anche che molto spesso a fungere da leva utile al debitore è la sua tempestività. Meglio pertanto intervenire il prima possibile, riservandosi così le più ampie opportunità di risoluzione delle proprie difficoltà.