Il cattivo pagatore è colui che in passato non è riuscito a rimborsare regolarmente le rate dei propri prestiti.
La conseguenza di quanto sopra è purtroppo ben nota a tantissime persone. Si finisce con l’esser segnalati in una delle centrali rischi interbancarie e, di conseguenza, con l’impossibilità di accedere a nuovi prestiti.
Cattivo pagatore e difficoltà di accesso al credito
Per poter comprendere quanto possa essere difficile la situazione di chi è cattivo pagatore, giova ricordare brevemente che cosa accade quando non si pagano le rate dei propri finanziamenti.Quando ci si reca in una banca per poter richiedere un nuovo prestito, l’istituto di credito effettuerà una consultazione negli elenchi dei cattivi pagatori per verificare la presenza o meno del proprio nominativo. Si tratta di una operazione che viene sempre effettuata per poter valutare il merito creditizio del richiedente, e capire se in passato ci sono o meno stati dei problemi nella restituzione delle rate.
Ebbene, chi non ha pagato regolarmente i propri debiti, finisce con l’esser iscritto in tali elenchi come cattivo pagatore. E, di conseguenza, finisce anche con l’essere impossibilitato a ottenere nuovi finanziamenti.
Come risolvere i propri problemi con i debiti
Fortunatamente, anche a questa condizione c’è un valido rimedio. Anzi, diversi validi rimedi!
Il legislatore è infatti intervenuto più volte in sostegno del debitore, prevedendo una serie di procedure che hanno come finalità proprio quella di consentire a chi è sovraindebitato di poter risolvere questa situazione di squilibrio, potendo riappropriarsi della propria serenità e potendo riprogrammare il proprio futuro.
La ratio di tale scelta da parte del legislatore è ben condivisibile. Chi ha avuto dei problemi in passato con la restituzione delle rate non può essere condannato a “vita” ad essere un cattivo pagatore.
Di qui, la possibilità di accedere a diverse procedure salva debiti, come la relativamente recente legge sul sovraindebitamento (l. n. 3/2012), che ha a sua volta introdotto diverse strade a disposizione del debitore che vuole trovare una soluzione ai propri guai finanziari.
Per esempio, ricorrendo alla legge salva suicidi il debitore persona fisica può formulare e presentare un piano del consumatore. Ovvero, un programma di pagamento dei propri debiti, da far omologare al tribunale, che non prevede nemmeno un assenso esplicito da parte dei creditori.
Oppure, può proporre in tribunale un accordo con i creditori, coinvolgendo coloro che rappresentano almeno il 60% delle proprie posizioni passive. O, infine, può proporre un piano di liquidazione del patrimonio, mettendo a disposizione i propri beni per poter ripagare i debiti contratti.
Insomma, tante possibilità che da diversi anni hanno permesso a molti debitori di poter ritrovare una insperata condizione di equilibrio. Una uscita facile e conveniente dalle difficoltà economico finanziarie, che consigliamo tutti gli interessati di valutare in compagnia con un professionista nella gestione dell’indebitamento, che possa illustrare benefici e caratteristiche di ciascun percorso. E, di conseguenza, accompagnare ogni debitore verso l’uscita dalle proprie condizioni di sovraindebitamento.