Il debito privato è una passività che il debitore contrae nei confronti di altri soggetti privati. Genericamente, potrebbe costituire un debito privato qualsiasi debito contratto nei confronti di soggetti diversi dalla pubblica amministrazione (dunque, banche, finanziarie, ecc.).
Per alcuni, però, il debito privato è esclusivamente il debito contratto nei confronti di altre persone fisiche che non esercitano professione creditizia.
Pertanto, possono costituire esempi di debito privato delle passività nei confronti di amici o familiari, e così via.
Ma i debiti privati sono legittimi? Si devono ripagare? E possono essere ricompresi in una procedura di risoluzione della propria crisi di sovraindebitamento?
Andiamo con ordine!
Debito privato, i requisiti
Iniziamo subito con il rammentare che il prestito tra privati è una pratica legale e lecita. A prestare denaro non sono solamente le banche, quanto tutti coloro che, potendolo fare, forniscono del denaro ad altri privati.Naturalmente, questo non significa che ci si possa improvvisare istituti di credito! Il prestito tra privati deve infatti essere occasionale e non professionale come, ad esempio, il tradizionale caso di una persona che finanzia il fratello, o un amico.
Si tenga conto, altresì, che questa procedura non richiede nemmeno delle particolari autorizzazioni e, dunque, può ben effettuarsi anche in assenza di contratti scritti. Per poter rendere efficace il prestito, e dunque creare un debito privato, è di fatti sufficiente il passaggio di denaro dalle mani del prestatore alle mani di chi riceve il prestito.
Questo non significa che il contratto non sia comunque consigliabile. Anzi, nei casi di prestiti tra privati è certamente opportuno ricorrere alla forma scritta, considerato che il contratto eviterà una lunga serie di malintesi tra le parti e… con l’Agenzia delle Entrate!
Ricordiamo infatti che nel momento in cui viene “notato” un passaggio di denaro da un conto all’altro, le Entrate potrebbero voler richiedere una giustificazione sulle ragioni dell’operazione. Diversamente da ciò, il Fisco potrebbe pensare che si tratti del pagamento di un compenso, su cui potrebbe dunque applicare imposte e sanzioni.
Crisi da sovraindebitamento e prestiti tra privati
Detto ciò, ricordiamo anche che il debito privato può ben rientrare all’interno delle procedure per la risoluzione della crisi da sovraindebitamento introdotte dalla legge n. 3/2012, ovvero:
- il piano del consumatore,
- l’accordo con i creditori,
- la liquidazione del patrimonio.
Anche per questo motivo diventa fondamentale assicurarsi che il prestito tra privati sia disciplinato da un contratto che possa essere riprodotto dinanzi al giudice in fase di omologa del proprio programma di ripianamento dei debiti.
Consigliamo evidentemente tutti i soggetti interessati a saperne di più di richiedere una consulenza specifica a un consulente esperto nella gestione delle crisi del debito. In questo modo sarà possibile verificare quali possano essere le strade per l’uscita dalla propria situazione di “troppi debiti” e, in alcuni casi, arrivare anche all’esdebitazione.