I debiti commerciali si riferiscono a tutti i debiti sorti per acquistare beni e servizi, nei confronti di privati e enti pubblici. Si pensi ai debiti nei confronti di un fornitore storico. O magari verso un ente della pubblica amministrazione che ha effettuato un’operazione nei confronti della propria azienda.
In linea di massima, si tratta di debiti estremamente comuni per qualsiasi tipo di attività. Passività che spesso rappresentano la voce di maggiore rilevanza in bilancio, e con i quali l’impresa dovrà fare i conti con tempi di pagamento generalmente piuttosto compressi.
Ma che cosa accade quando i debiti commerciali diventano talmente elevati da non poter più essere rimborsati nei tempi previsti?
Cercare un nuovo accordo per i debiti commerciali
Naturalmente, il primo passo che potrebbe essere effettuato per poter risolvere la propria condizione di sovraindebitamento da debiti commerciali è quella di parlarne con i fornitori.I fornitori difficilmente chiuderanno le porte a un proprio cliente in temporanea difficoltà, anche tenendo in considerazione quali sono le alternative.
Un fornitore che infatti vuole recuperare forzosamente un credito nei confronti di un proprio cliente dovrà intraprendere delle strade ben più lunghe e costose, come quelle legate alle procedure concorsuali.
Insomma, nel bivio costituito da una procedura esecutiva e una procedura bonaria di rimodellamento del debito, è possibile che il fornitore possa scegliere la seconda, soprattutto se gli vengono offerte delle garanzie aggiuntive.
Ricorrere alla legge sul sovraindebitamento
Se il debitore vuole risolvere la propria condizione di sovraindebitamento in maniera più strutturata, può altresì ricorrere a un professionista esperto nella gestione dei debiti. Grazie ad esso sarà possibile risolvere le proprie situazioni di “troppi debiti”, comprese le passività commerciali.
Il nostro riferimento è soprattutto alla legge n. 3/2012, la legge “salva-suicidi”, che ha introdotto nel nostro ordinamento tre distinte procedure:
- il piano del consumatore. Non richiede nemmeno l’approvazione dei creditori, consente al debitore di ottenere una omologazione da parte del tribunale, con il quale rimborsare i debiti come proposto;
- l’accordo di composizione della crisi. Simile a un mini-concordato, richiede l’approvazione di un programma di rimborso da parte di tanti creditori che rappresentano almeno il 60% delle proprie posizioni;
- la liquidazione del patrimonio, con la quale i propri debiti verranno estinti con la vendita di tutti o parte dei beni del debitore.
Tre procedure molto complesse e variabili, configurabili liberamente sulla base delle effettive disponibilità del debitore, che consigliamo tutti i soggetti interessati di approfondire in compagnia di un consulente esperto nella gestione dei debiti e, soprattutto, del ricorso alle procedure di risoluzione delle condizioni di sovraindebitamento.
Così facendo, sarà possibile comprendere in che modo poter salutare definitivamente le ansie e gli stress determinati da eccessivi debiti.