Multe non pagate, tributi non riscossi sono tra le principali cause di difficili bilanci comunali e di debiti dei cittadini.
Talvolta avviene per indigenza, talaltra per negligenza. Ed è una delle principali cause di pignoramento.
25 Milioni di Debiti
A Messina, per esempio, il Comune registra un “vuoto” di 25 milioni di euro in nove anni. Lo riporta La Gazzetta del Sud online (14 gennaio 2020 evidenziando che un cittadino su quattro non paga le multe. Di conseguenza il Sindaco, Cateno De Luca, ha avviato una serie di iniziative volte a contrastare l’evasione e facilitare l’esdebitazione dei nullatenenti.
Baratto amministrativo
La testata online L’eco del Sud (23 gennaio 2020) riporta la dichiarazione e le proposte del primo cittadino. In primo luogo, l’avvio di un’indagine volta a verificare i tributi non pagati e la condizione dei debitori. Quindi «In caso di acclarata indigenza», propone «la compensazione del debito attraverso lavori». Si tratta, in pratica, del baratto amministrativo. Attualmente disciplinato dall’art. 190 del decreto legislativo 18 aprile 2016, l’istituto permette dal 2014 di estinguere i debiti attraverso prestazioni d’opera. In caso di indigenza del cittadino debitore, questi potrà pagare il debito svolgendo opere di pubblica utilità. Tra queste, per esempio, tinteggiatura, pulizia, manutenzione, cura e abbellimento di edifici e strade comunali. Tuttavia, come stabilito nel 2016, il baratto amministrativo non permette di risanare i debiti pregressi.Trattenuta in busta paga
La seconda proposta del Sindaco di Messina riguarda pertanto i debiti futuri. In particolare, riguardo ai debitori che sono anche dipendenti del Comune verranno effettuate trattenute sui loro compensi. Dipendenti ma anche consiglieri comunali o di circoscrizione «riceveranno una trattenuta nella loro busta paga (o nella indennità erogata) fino alla estinzione delle somme dovute». Questo proprio «al fine di recuperare i crediti dei precedenti esercizi, che non possono essere estinti con il ricorso al baratto amministrativo». L’obiettivo è di «evitare un ulteriore indebitamento da parte di questi soggetti», oltre a risanare le casse municipali. Il Sindaco ricorda inoltre «il proprio dovere di cittadino, che è quello di concorrere alla spesa pubblica in misura proporzionale alle proprie risorse». Allo stesso tempo queste misure permettono al debitore la progressiva estinzione dei debiti accumulati.
Per lo stesso duplice obiettivo (risanare i conti e facilitare l’esdebitazione) il Comune di Messina ha avviato un ufficio unico dei Tributi. L’iniziativa è attiva in altre città, dove evidentemente i Comuni fronteggiano lo stesso problema. E dove gli stessi debitori possono così evitare di protrarre la propria situazione. È anche nel loro interesse, infatti, evitare un ulteriore indebitamento che finirebbe per gravare anche sulle loro famiglie.
Fonte: L’eco del Sud