I crediti sono l’altra faccia della medaglia dei debiti anche se più che medaglia dovremmo giustamente parlare, dato l’argomento, di moneta.
Ecco un breve resoconto sulla moneta e sulla cultura, in modo che possa esser chiaro quanto siamo psicologicamente vincolati ai Crediti, in ogni loro forma.
E’ importante capire prima i Crediti per sapere come liberarsi dai debiti: il viaggio è breve e molto interessante.
Indice
Crediti
Baratto
Oro
Tasse
Moneta
Banconote
Nixon
Carte di credito
Le Carte di debito
Carte Revolving
Bitcoin
Biometria
Crediti
Senza i crediti non esisterebbero le banche, che li inventarono per ragioni di praticità, quando dei ricchi commercianti volendo mercanteggiare lontano dal proprio deposito d’oro (e di altri metalli preziosi) si videro garantire tramite un documento cartaceo la possibilità di comprare (e vendere) senza per forza dover estrarre dalle proprie tasche alcuna moneta d’oro.
Trasportare ingenti quantitativi d’oro era innanzi tutto pericoloso – dei ladri se ne sarebbero potuti impossessare anche al costo della vita dei trasportatori – ed oltre tutto oneroso – costava tanto portare i pesanti bauli dentro cui erano custodite le monete d’oro -.
Baratto
Anticamente, prima anche delle monete, si praticava il baratto: era pratico e semplice, certo. Ma era fortemente limitante.
Se, ad esempio, si desiderava acquistare una mucca e si concordava con il venditore del bovino un equivalenza di 10 galline, lo scambio – vale a dire il baratto – era presto fatto.
Ma quando l’equivalenza non era possibile, perché magari se il compratore trovava eccessivo il prezzo ed avesse voluto come “resto” qualcosa che il venditore non aveva il baratto si inceppava e l’affare rischiava di essere compromesso.
A dimostrazione del fatto che un tempo gli scambi erano l’unico modo per mercanteggiare, sappiate che la parola “pecunia” deriva dal latino pecus ossia “pecora” e che il termine “salario” deriva anch’esso dalla parola latina per “sale” (sal) con cui si pagavano i magistrati ed i soldati romani: a questo si deve anche l’espressione prezzo “salato”.
Oro
La preziosità di un bene, vale a dire il suo valore, è determinata da un’ampia serie di parametri ed anticamente era fondamentalmente associata alla scarsità del bene.
Un bicchiere d’acqua vale poco se siamo vicini ad una sorgente ma tantissimo se ci troviamo nel deserto.
L’oro, che oltre ad essere poco diffuso nel nostro pianeta, ha anche altre proprietà fisiche rimarchevoli (la sua malleabilità ma anche la sua resistenza) ed estetiche (il suo colore unito alla sua lucidità e brillantezza), divenne molto adatto ad uno scopo: diventare un elemento prezioso scambiabile che potesse servire in ogni scambio commerciale senza per forza utilizzare il baratto.
L’oro divenne prezioso in quanto sé stesso, quindi. Non perché gli venivano attribuiti valori al di là del proprio “essere d’oro”: valeva un tanto al chilo, in pratica.
Tasse
Secondo Charles Goodhart, della London School of Economics, il denaro fu un’invenzione dello Stato.
I soldi resero possibile misurare esattamente redditi e spese che diventarono quindi paragonabili fra più persone, con il governo che garantiva lo stesso peso a tutte le monete.
Tutto ciò rese più facile indicare ed imporre le relative tasse.
Moneta
Un primo passaggio psicologico verso il credito sganciato dal peso dell’oro avvenne quando alle monete di diverso tipo attribuirono un diverso valore.
Il termine stesso “moneta” deriva da quella che fu la prima zecca di Roma, ossia il tempio di Giunone Moneta. “Moneta” deriva dal latino monere, ossia “ammonitrice”.
Storicamente si è soliti datare la prima moneta al VII secolo a. C., in Lidia (Turchia), dove il re Gige coniò lo statere in elettro: una lega in oro e argento garantita nel peso, nella misura e quindi nel valore.
Significativo il fatto che nel ‘600 fu addirittura lo scienziato Isaac Newton ad inventare la zigrinatura sui bordi delle monete, il cui scopo era di evitare quel che un tempo veniva chiamato “tosatura”, vale a dire grattare il bordo delle monete: dovendo rimanere zigrinata, la moneta manteneva tutta la sua interezza e quindi il suo peso. Interessante come il termine “tosatura” si riconduca a quanto prima citato riguardo alle pecore.
Banconote
La prima banconota di carta, un “hue-tsu“, nacque in Cina sotto la dinastia Song nel 1024 e determinò un passaggio fondamentale nella storia del credito.
Lo sganciamento pratico dall’oro e lo spostamento di parte del potere economico dal governo alle banche: non era più il governo a garantire il valore dello scambio ma dei ricchi privati tramite le “note di banco”, ossia degli scritti che attestavano una contropartita economica al documento del possessore nell’avere in cambio un valore equivalente a quanto scritto sopra. Dalla pesante moneta si passò quindi alla leggera banconota e dal valore certo ad un valore creduto, da cui il termine “credito”.
Nixon
Quando il Presidente Statunitense Nixon annunciò che ai dollari che circolavano all’estero non si potevano più garantire la loro convertibilità in oro, attuò:
- una mossa speculativa
- sganciò praticamente la corresponsione dell’oro dal dollaro
- entrammo nel credito “virtuale”
Fondamentale sapere che il Governo Statunitense, nonostante quel che si crede comunemente, non può liberamente “stampare moneta” in quanto la Federal Reserve (nonostante il nome induca a crederlo) non è parte dello stato ma un ibrido tra lo stato ed un consorzio di banche private di cui non è difficile immaginare l’enorme potere. E’ quindi la Federal Reserve ad avere il potere di stampare moneta: Henry Ford sostenne che se un giorno l’americano medio avesse capito come funziona effettivamente il sistema bancario ci sarebbe stata una rivoluzione. Questo perché avrebbe compreso che non è lo Stato a comandare, ma le banche.
Carte di credito
Un’ulteriore smaterializzazione della moneta venne introdotta nel 1958, quando la Bank of America spedì a 60.000 abitanti di Fresno (California) un rettangolino di plastica con le relative istruzioni per l’uso.
Date le piccole dimensioni della cittadina ed al fatto che quasi la metà degli abitanti della città aveva un conto presso Bank of America fu abbastanza facile convincere i negozianti ad accettare la carta. Nei dieci mesi successivi fu spedito in tutto la California un milione di carte di credito.
Psicologicamente era stato compiuto un altro passo verso la spesa non controllata e quindi verso l’indebitamento: ora la gente non vedeva fisicamente il denaro uscire dal proprio portafogli e quindi non se ne rendeva più tanto conto.
Le Carte di debito
Le carte di debito sono uno sviluppo ulteriore delle carte di credito: mentre per le carte di credito, facendo conto su un certo “fido” (altro termine basato su “fiducia”), il pagamento viene addebitato sul conto a fine mese e si pagano degli interessi, con le carte di debito (anche chiamate “bancomat”) viene fatta prima una verifica sull’ammontare nel conto corrente e solo se questo ha del credito (vale a dire se ha dei soldi), allora diventa possibile effettuare l’acquisto. Con la carta di debito il conto cala immediatamente del denaro relativo all’acquisto e non si pagano interessi: equivale al denaro contante, in pratica.
Carte Revolving
Un’altra versione plastica del denaro, la più insidiosa, consiste nelle carte revolving. Queste, rispetto alle precedenti, consentono più “elasticità” nella concessione e quindi inducono ad una maggior propensione all’indebitamento. La grande trappola sta poi nel fatto che i tassi sono assai più elevati rispetto alle carte di credito: questo perché il tasso più elevato va a compensare il rischio che il prestito (perché di questo si tratta) non venga poi restituito.
Bitcoin
Con il nome della prima criptovaluta intendiamo semplificare: intendiamo con questa ogni valuta virtuale, fino alla prossima Libra la moneta che Facebook starebbe per lanciare.
Al di là di ogni discussione sull’utilità ed ogni altro risvolto riguardante queste monete virtuali, il fenomeno è molto rilevante per un altro aspetto.
Quest’ultimo sistema ci sgancerà definitivamente dall’idea di moneta “fisica” e quindi rischieremo di perdere sempre di più l’ammontare delle spese.
Non ci sarà più alcun salvadanaio da rompere o portafogli da aprire e quindi il nostro “avere” in termini di denaro si sarà “smaterializzato”. Saranno solo dei numeri dentro ad un conto che vedremo sul nostro computer o telefonino.
Il denaro scomparirà fisicamente ed entreremo nel “Credito Puro”: dovremo credere di avere del denaro.
Riconoscimenti della persona
Si vociferava da tempo sui riconoscimenti basati sulle caratteristiche fisiche della persona (biometrici), soprattutto pensando al volto. Da poco Amazon starebbe sperimentando una forma di pagamento basata sul riconoscimento della mano. Una tecnologia basata su sensori che non avrebbero neanche bisogno di toccare fisicamente la mano. Il distacco fisico col denaro fa un altro passo avanti.